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Immagine del redattoreLaura Invernizzi

Z

Il 21 dicembre 1940, muore a 44 anni per un infarto lo scrittore Francis Scott Fitzgerald di cui tutti – almeno una volta nella vita – hanno sentito nominare accostato magari ad uno dei suoi più famosi romanzi Il grande Gatsby.


Piccola premessa: queste ultime puntate del podcast possono dare l’impressione che non voglia parlare di novità, ma concentrarmi solo su serie vecchie, in realtà è dettato da un duplice interesse. Da un lato sicuramente riportare alla memoria serie TV che ho apprezzato, dall’altro ampliare il discorso su tematiche o figure interessanti, a volte poco conosciute.


A giugno ho parlato di Martha Mitchell e al trattamento riservatole per aver cercato di dire una scomoda verità, isolandola e facendo credere che avesse problemi mentali. In questa vicenda ho trovato analogie nella vita di Zelda, moglie e musa di Fitzgerald, per anni dipinta come la causa dei problemi con l’alcol del marito, o della sua altalenante carriera.


La serie di cui voglio parlarvi è Z: The Beginning of Everything (un omaggio alle parole di Fitzgerald “la amo e quello è l’inizio e la fine di ogni cosa”), produzione Amazon Studio che ha mandato in onda il pilot il 5 novembre 2015 e successivamente ha deciso di produrre gli altri episodi (politica aziendale di cui avevo parlato molto tempo fa) e renderli disponibili il 27 gennaio 2017. In Italia, il 24 febbraio di quell’anno su Prime Video dove si trova tuttora.


Non si tratta esattamente di una biografia, ma è un adattamento televisivo di Z: a novel of Zelda Fitzgerald, romanzo del 2013 scritto da Therese Anne Fowler (che si trova anche in italiano, come si evince anche dalla copertina di questa puntata).

Ad innamorarsi del soggetto Christina Ricci (attrice che tutti ricordano nel ruolo di Mercoledì ne La famiglia Adams) che ne ha acquistato i diritti e che interpreta Zelda.


Il primo episodio si apre con una scarpa rosa e piume bianche in mezzo alle macerie e la voce fuori campo della protagonista col suo marcato accento del Sud che ci introduce la storia:

 

Le cose migliorano quando le perdiamo. Lo so. Perché una volta desideravo una cosa che ho poi ottenuto. È stata l'unica cosa che abbia mai desiderato così tanto.

E quando l'ho ottenuta, si è ridotta in polvere nelle mie stesse mani.

L'ha fatto dire a un suo personaggio. Era in questo modo che lui rifletteva sulle cose. Purtroppo.

Ma probabilmente era colpa mia. Era sempre colpa mia.

Fino alla fine.

O forse era colpa di entrambi.

Non che fosse importante... Dato che tutto questo è successo in seguito.

 

La serie però si sviluppa a partire dal 1918 a Montgomery, Alabama dove Zelda vive con la famiglia, l’eduzione è rigida, ma lei infrange continuamente le regole, nuota nuda e va ai balli… e proprio qui avviene il primo incontro con Scott che si trovava lì con il suo reparto dell’esercito.

 

Poi la storia forse la conoscete… ma è il taglio dato a questa serie - il punto di vista di Zelda - la novità rispetto a quanto fatto fino a quel momento.

Il 27 aprile 2017 è stata annunciata una seconda stagione. A settembre però Amazon Studio ha annullato il rinnovo, la serie quindi si chiude ben prima della nascita della figlia e di altri eventi importanti della vita di Zelda e Scott e la loro morte (avvenuta in tempi e circostanze diverse), cosa che invece il libro riporta.


È un peccato, ma come dico spesso, le serie TV possono stuzzicare la nostra curiosità per farci approfondire un tema o un personaggio.

Un pezzo di ricerca l’ho fatto io per preparare questa puntata e far conoscere un po’ di più Zelda Sayre Fitzgerald.


Parto dal romanzo da cui è tratta la serie.

L’autrice scrive: "questo libro è un'opera di fantasia, ma essendo basato sulla vita di persone reali, ho cercato di attenermi il più possibile alle informazioni note al riguardo. Non esiste tuttavia un parere unanime su molte di queste informazioni. Sui Fitzgerald è disponibile materiale così abbondante, e così tanti punti di vista diversi, che spesso ho avuto l'impressione di trovarmi in mezzo a uno scontro tra due fazioni, quella che sostiene Zelda e quella che invece difende Scott. Per ogni biografo o studioso convinto che Zelda abbia rovinato la vita di Scott ce n'è un altro persuaso che sia stato Scott a distruggere Zelda. Ho raccolto svariate testimonianze sulla base di cronologie confermate e ho confrontato più fonti tra cui quelle fornite dai Fitzgerald stessi. La fonte più copiosa e per molti versi più affidabile è stata la raccolta di lettere che i due si scambiarono durante il loro fidanzamento, ma anche successivamente… Il rispetto e l'affetto che nutro per Scott e Zelda hanno ispirato questo libro che non è quindi una biografia, ma semplicemente il tentativo di una romanziera di immaginare cosa significasse essere Zelda Sayre Fitzgerald.


Nel libro Coppie: Zelda e Francis Scott Fitzgerald di Kyra Stromberg (prestatomi dalla mia amica Emanuela), viene analizzato il loro rapporto, vengono descritti come una coppia insolita, attratti da obiettivi contrastanti: lei desidera l'abbondanza e la bellezza, cercando una vita senza routine; lui, ambizioso e egocentrico, mira alla ricchezza e alla fama attraverso la scrittura. Nonostante le differenze, cercano di conciliare le loro aspirazioni.

Come? Apparentemente è molto semplice – si legge nel libro -  vale a dire che Scott raggiunga il suo obbiettivo nel modo più rapido possibile - come è subito evidente dopo alcune difficoltà iniziali - e che Zelda gli stia accanto come fonte inesauribile, come musa ispiratrice, gli procuri tranquillità e stimoli per il suo lavoro, gli metta a disposizione per la sua libera creatività i propri pensieri e le idee migliori (comprese lettere e diari). Lei tuttavia in cambio di questo chiede l’uomo nella sua interezza e una vita fatta solo di momenti culminanti senza routine. Questo progetto di vita, un audace errore di calcolo, inizialmente appare ad entrambi plausibile e realizzabile. Nonostante la loro grande diversità, in alcuni aspetti sono simili: vogliono tutto. Una vita senza risparmio, senza limiti, per un “obiettivo superiore”: tutto… e possibilmente subito.

 

Nella prefazione di Lasciami l’ultimo valzer e altri scritti viene tratteggiato lo stile unico di Zelda.

Non era una ragazza da mode. Lei le mode non le amava né le seguiva. Piuttosto le reinventava e poi passava ad altro. Faceva e disfaceva, rendendo impossibile per un aspirante imitatrice imitarla in tempo reale. Era impossibile vestirsi come Zelda, così come portare il taglio di capelli o la pettinatura di Zelda, o anche semplicemente essere nella stessa città di Zelda. Lei, e il marito Scott al suo seguito, sembrava avessero come attività preferita quella di cambiare di continuo: albergo, casa, servitù, mezzo di trasporto, città, continente.

Zelda era diversa dalla maggior parte delle donne (della sua e di ogni altra epoca), o delle persone in generale. Diceva e si comportava in modo eccentrico, non per farsi notare, ma perché era la cosa che le veniva più naturale fare. E questa sua unicità che da postuma l'avrebbe resa famosa e anche amata, in vita non può che averla fatta soffrire, zebra in mezzo a un branco di puledri, creatura che difficilmente trovava dei pari (il marito Scott era e sarebbe rimasto un’eccezione), destinata a giocare in solitario, malgrado adorasse la folla.


La figlia Scottie, negli ultimi anni di vita (è morta nel 1986 a 64 anni per un tumore alla gola), mise una sorta di parola fine al rapporto tra i suoi genitori:

Non ho mai creduto che fosse stato il bere di mio padre a portarla al sanatorio. Né penso che lei lo abbia portato a farlo."Ovvero a darsi all’alcool.


La Ricci - che ha letto diverse biografie per entrare nella parte - ha dichiarato che vede in Zelda "una certa incoscienza. Penso che sia proprio qualcuno che non riesce davvero a comprendere il mondo che lo circonda in termini di ciò che ci si aspetta da loro e come dovrebbero comportarsi.

L'ho capito dal mio background molto specifico. Essere Zelda Fitzgerald nella piccola città di Montgomery penso sia stato un po' come essere una star bambina.

Zelda è diventata immediatamente ancora più famosa quando è arrivata a New York. Penso che quel tipo di fama e quel tipo di trattamento ti allontanino definitivamente da ciò che ci si aspetta da te."

E a proposito di fama: "È uno stato così innaturale ed è qualcosa che accade a così poche persone, che non so come qualcuno possa dire a un'altra persona come gestirlo. Da bambina giocavo moltissimo con me stessa per non sentire il pressione o la stranezza di tutto il tempo. Penso che sia quasi impossibile a meno che tu non sia davvero bravo a ignorare tutto il resto... Penso che la fama [dei Fitzgerald] sia un elemento enorme di ciò che sono e della loro storia e perché è successo loro quello che è successo."

 

Probabilmente le restrizioni sociali e diagnosi poco accurate delle suoi problemi fisici e mentali hanno pregiudicato la sua vita e lo sguardo riservatole in vita e fino ai giorni nostri, nonostante la presenza di biografia che smentivano la percezione errata che si aveva e si ha di lei.

Non era solo la moglie di Francis Scott Fitzgerald, ma anche scrittrice, ballerina e pittrice.

 

Sempre nel 2017 si erano fatte insistenti le voci di un film di Ron Howard con protagonista Jennifer Lawrence nei panni di Zelda, ma non ci sono stati più aggiornamenti in merito.

 

Il suo nome però ora è legato anche ad un videogame The Legend of Zelda, uno dei maggiori successi di Nintendo. È stata nominata come uno dei personaggi femminili più iconici di tutti i tempi da Digital Spy, e inserita tra i 50 più grandi personaggi dei videogiochi di tutti i tempi dalla Guinness World Record Gamer's Edition del 2011.

Vi segnalo anche il blog di Camilla Ronzullo che si chiama Zelda was a writer.

 

Ecco, come spesso accade, ho tracciato più la figura di Zelda che non la serie TV, ma spero abbia stuzzicato il vostro interesse… comunque ricapitolo: Z: The Beginning of Everything (in italiano Z - L'inizio di tutto) si trova su Prime Video ed è composta da una sola stagione, 10 episodi.

 

Poi ovviamente vi consiglio il libro da cui è tratta e gli altri citati.

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