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Immagine del redattoreLaura Invernizzi

Guardare la vita degli altri

Vorrei che nei momenti di disperazione non ti venga in mente di invidiare la felicità degli altri, le fortune, i successi degli altri, le certezze, i risultati, le luci nelle case degli altri: dappertutto c’è del bene, dappertutto c’è del male (Chiara Gamberale)

In questa puntata voglio parlarvi di due serie TV molto diverse tra loro: per successo, stile, piattaforma e argomento, ma che per certi versi sono accumunate – a mio modesto parere - dalla sensazione scaturita durante la visione: guardare la vita degli altri che scorre.

Non so voi, ma sono affascinata dalle finestre illuminate quando passo a piedi o in macchina di sera e guardo in alto… si vede poco, ma la mia mente cerca sempre di definire i contorni delle persone che ci abitano, cosa fanno. Le luci nelle case degli altri…come il titolo della citazione che ho letto in apertura.


È vero che tutti film e TV raccontano storie, ma puntare il riflettore su una persona o su un luogo ed osservarne semplicemente le dinamiche non è una cosa a cui siamo abituati…preferiamo che il personaggio svolga qualche azione, che ci sia uno sviluppo, un caso da risolvere. Insomma QUALCOSA.


Non è che non succeda nulla in The White Lotus, pluripremiata serie TV di HBO (disponibile su Sky/Now) che ha all’attivo due stagioni e una terza in produzione, ma la sensazione è un po’ quella di entrare in un microcosmo – la catena di resort che porta il nome della serie – scoprendo la vita o meglio uno spaccato di 7 giorni (la durata della vacanza) degli avventori e dello staff.

Lo showrunner e regista Mike White ha dichiarato che serie (o forse dobbiamo chiamarli telefilm) come Love Boat o Fantasy Land - Fantasilandia in italiano - hanno in qualche modo ispirato la creazione di The White Lotus:

Ho cercato riprendere l’idea che i personaggi presenti coi loro problemi iniziali, conclusa la vacanza potessero trovare una soluzione. Una storia che suonasse familiare, ma affiancata da un’altra storyline che disturba i protagonisti, ispirando sentimenti diversi negli spettatori.


Chi sono i protagonisti della serie? Inizialmente doveva essere solo una limited series in sei parti, ma dopo il successo di pubblico e critica HBO ha deciso di rinnovarla come serie antologica (quindi personaggi e luoghi diversi, ma con paio di eccezioni).

La prima stagione, uscita nell’estate 2021, si svolge al White Lotus di Maui.

La prima scena ci fa intuire che qualcuno è morto, chi sia la persona ci sembra scontato…ma occorre attendere il sesto episodio per mettere insieme tutti i pezzi.

Si torna quindi indietro di 7 giorni e conosciamo i vacanzieri su una piccola imbarcazione: Shane e Rachel in viaggio di nozze (lui ricco e viziato, sarà ossessionato per tutta la vacanza della mancata assegnazione della camera prenotata dalla madre, che ovviamente si presenterà nel resort), la famiglia composta da Nicole, donna in carriera che non riesce a staccare nemmeno in ferie, il marito Mark (convinto di avere un tumore), la figlia diciassettenne Olivia che insieme all’amica Paula osservano e commentano sarcastiche gli altri clienti e Quinn, il figlio più piccolo, gamer incallito. C’è Tanya - interpretata da Jennifer Coolidge - ricca ereditiera che ha da poco perso la madre e che ritroveremo anche nella seconda stagione. Altro personaggio chiave il manager ArmondA e la sua discesa agli inferi…come avevo detto qualche puntata fa è interpretato da Murray Bartlett.


Non posso raccontare molto perché farei spoiler, a grandi linee però si può dire che il cardine di questa stagione sono il denaro, la classe e i diritti/privilegio dei bianchi. Mentre la seconda – ambientata in Italia – ruota intorno alle vite sessuali dei protagonisti (infedeltà, dipendenza, sex work).

Anche la seconda stagione si apre con la morte di qualcuno...ma anche qui si torna indietro all’arrivo degli ospiti.

Bert di Grasso, in viaggio in Sicilia per scoprire le sue origini (e trovare forse dei parenti ancora in vita), ha qualche difficoltà a deambulare, ma si sente ancora virile e attratto dalle giovani donne. Insieme a lui il figlio Dominic, produttore televisivo lasciato dalla moglie dopo l’ennesima infedeltà, e il timido nipote Albie, da poco laureato. Due giovani coppie Harper ed Ethan, sposati e senza figli che prendono le misure sulla loro nuova vita da ricchi, in Italia insieme a Cameron, compagno di stanza del college di Ethan, anche lui businessman di successo e la moglie Daphne, che sembra viva su un altro pianeta, ma si rivela meno svampita di come appare. Poi Tanya insieme al marito e alla sua assistente personale Portia.

Ad attenderli la responsabile del resort Valentina – interpretata da Sabrina Impacciatore – sorridente ed accomodante con gli ospiti, ma esigente col personale.

Conosciamo poi due locali: Lucia che frequenta il White Lotus in cerca di lavoro e opportunità tra gente facoltosa, l’amica Mia che invece vuole fare la cantante. Infine Quentin, expat inglese interpretato da Tom Hollander – che tutti ricordano per I Pirati dei Caraibi e la versione cinematografica di Orgoglio e Pregiudizio, ma per me resta sempre il prete anglicano di Rev, serie mai uscita in Italia).


Come dicevo all’inizio succedono cose all’interno delle due stagioni, ma sono le dinamiche del gruppo ad essere interessanti, le percezioni distorte diventano in poco tempo problemi e rotture, il passato che non si riesce a superare e che mina il presente nonostante il denaro, la vendetta che accieca. Lo spettatore osserva quasi si trattasse di un acquario.

La serie viene definita acuta satira sociale. Tra le numerose recensioni positive, emerge la qualità di scrittura dei personaggi (e la scelta degli interpreti) una colonna sonora altrettanto potente e quel mix di commedia e dramma che la rendono unica.

La terza stagione dovrebbe ambientata in Thailandia e secondo quanto dichiarato da White potrebbe avere uno sguardo satirico e divertente sulla morte, la religione e la spiritualità orientali.


L’altra serie che includo in questa puntata dedicata ad osservare la vita degli altri è Love Life.

Anche qui ci troviamo di fronte ad una serie antologica, prodotta da HBO Max e disponibile in Italia su Netflix.

Si tratta di una commedia romantica, ma il focus nelle due stagioni sono la vita e gli amori dei due protagonisti in un arco temporale che copre diversi anni, scanditi da una voce fuoricampo - Lesley Manville, attrice protagonista di Magpie Murders nella prima stagione e Keith David nella seconda.


La prima stagione si apre nel 2012 facendoci conoscere Darby che lavora per un’agenzia che organizza mostre (di lì a poco chiuderà) e ha una vita sentimentale instabile. Poi incontra Augie, il feeling è notevole ma si separano per motivi di lavoro…ma sembra che il destino abbia in serbo per loro altro. Darby convive con due amiche, Sara – fidanzata da lungo tempo con Jim – e Mallory.

L’evoluzione del personaggio di Darby è notevole ed è impossibile non affezionarsi a lei, che ha il volto di Anna Kendrick.

Qualcuno ha paragonato Love Life a Sex and The City, ma non ci ho trovato molte similitudini nonostante entrambe siano ambientate a NYC e la protagonista abbia delle amiche (mi sembra un’affermazione sbrigativa)

Come ha scritto John Doyle su The Globe and Mail: “è una serie dolcemente eccentrica, Darby non è un'anima ingenua o torturata. È solo una giovane donna che all'inizio si avvicina ai vent'anni (ma secondo me è più vicina ai trenta), invidiando gli amici che hanno relazioni solide. C'è un formidabile fascino e intensità qui perché Darby sembra così ordinaria. L'high drama non viene mai amplificato e arriva in piccoli momenti di gioia e dolore.”


La seconda stagione parte nel 2016 invece con l’incontro – al matrimonio di Darby - tra Marcus, curatore editoriale, e Mia. Lui è sposato, ma c’è subito sintonia…questo però fa precipitare le cose e per Marcus inizia un viaggio personale alla scoperta di se stesso, di quello che vuole grazie o a causa di quello che gli accade (compreso il lockdown). Al suo fianco troviamo due grilli parlanti: la sorella Ida e l’amico Yogi e ovviamente Mia che lo provoca con le sue domande.

Ad interpretare Marcus, William Jackson Harper, conosciuto nel ruolo di Chidi in The Good Place.


A differenza della prima stagione (79%), la percentuale di apprezzamento della critica riportata da Rotten Tomatoes (il tomatometer) è del 95%.

William Jackson Harper porta la serie in un terreno più ricco, esplorando temi universali della ricerca dell'amore mescolati con l'esperienza dei neri americani.” scrive Algi Rengifo su Entertainment Voice.

E ancora Joel Keller su Decider:La seconda stagione di Love Life supera la prima semplicemente spostando l'attenzione da un argomento che abbiamo visto così tante volte a uno che ha una storia più disordinata e più interessante.


Forse è vero che Love Life possa essere paragonata a Modern Love, soprattutto per la “normalità” delle persone coinvolte (ho parlato di Modern Love nella puntata 67 L’amore conta) e pur non trattandosi di un capolavoro (la serie è stata cancellata da HBO MAx e pure tolta dal loro catalogo) resta qualcosa di piacevole e diverso da vedere.

Sono le scene in cui non c’è niente di speciale quelle che si imprimono maggiormente nel cuore

dice Banana Yoshimoto e mi permetto di includere anche queste due serie TV. Forse non faranno breccia nel cuore, ma sicuramente offrono una buona occasione di riflessione.

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