In questa puntata torno al crime e ai miei detective inglesi stropicciati, ma anche alle serie TV tratte da libri. Come sapete quest’ultimo è un argomento già lungamente trattato e a me caro fin dalle prime puntate (la 9 si intitola Era meglio il libro... anche se non è sempre così). Il 16 e il 17 dicembre sono usciti su BBC One i primi due (dei 4) episodi della sesta stagione di C. B. Strike tratti dal libro di Robert Galbraith The Ink Black Heart (Un cuore nero inchiostro).
Proprio questa estate – dopo diversi suggerimenti di Michela caduti nel vuoto (poi capite anche il perché) - mi sono decisa a guardare questa serie, di cui purtroppo su Sky/Now è disponibile solo la quinta stagione (tratta da Troubled Blood, Sangue Inquieto), ma i cui dvd si trovano su Amazon (le prime tre stagioni in un unico cofanetto).
E da qui mi sono immersa anche nella lettura dei libri… e managgia sono scritti proprio bene!
Avevo e ho qualche dubbio sul dare spazio e tempo ad un autore/autrice la cui esternazioni sono opposte alle mie (sto parlando di J.K. Rowling che ha pubblicato questi romanzi sotto pseudonimo).
Non sono la sola ad essersi posta il problema perché il tema è attuale e non riguarda solo l’autrice in questione, ma anche quanti vengono consideri geni nel loro campo ma che si sono macchiati di violenze o altro: Roman Polanski, Woody Allen, Picasso.
Proprio quest’anno è uscito per Altrecose, il marchio editoriale de Il Post creato insieme a Iperborea, MOSTRI. Distinguere o non distinguere le vite e le opere: il tormento dei fan di Claire Dederer, scrittrice e critica cinematografica americana che in prima persona sulle pagine di Paris Review si era posta la questione già nel 2017 (due mesi dopo la nascita del movimento #metoo) pubblicando l’articolo What Do We Do with the Art of Monstrous Men? Cosa facciamo con l'arte degli uomini mostruosi?
Le domande sono numerose anche all’interno del testo: “Nella mente del pubblico, uomo e opera sembrano essere la stessa cosa. Ma lo sono? Dovremmo cercare di separare l'arte dall'artista, il creatore dal creato? Ci sottoponiamo a una dimenticanza volontaria quando vogliamo ascoltare, per esempio, L'anello del Nibelungo di Wagner? O crediamo che il genio ottenga una dispensa speciale, un lasciapassare comportamentale? E come cambia la nostra risposta da una situazione all'altra? Neghiamo il nostro sostegno se la persona è viva e quindi potrebbe trarre beneficio finanziario dal nostro consumo del suo lavoro?"
Quindi magari guardiamo il film a casa di un amico o lo scarichiamo illegalmente o prendiamo in prestito i libri in biblioteca?
Nel libro c’è proprio un capitolo dedicato alla Rowling, in cui pone l’accento sul fan, di quello cresciuto col mondo di Harry Potter, in si è riconosciuto, un circolo più o meno ristretto dove si è sentito accettato. Ma dopo le esternazioni dell’autrice sull’identità di genere, alcuni (persone trans o quanti la pensano diversamente da lei) si sono sentiti traditi…o magari vergognati di aver regalato la propria adolescenza ad un autrice che di fatto li disprezza. Cosa fare delle nostre esperienze o delle nostre passioni quando il nostro autore/attore/musicista si macchia di una colpa terribile? Parliamo al plurale, ma la questione è privata, personale.
È un libro che vi consiglio, ma non aspettatevi la risposta definitiva, anzi forse ancora più dubbi e domande.
Dopo questa lunghissima introduzione che sa un po’ di giustificazione (lo dico io per voi!) torniamo al tema della puntata: C.B. Strike o semplicemente Strike o Detective Strike come riporta Sky/Now.
Cormoran Blue Strike è un ex veterano di guerra che ora fa l’investigatore privato nel centro di Londra (Denmark Street), non se la cava benissimo a livello economico e pure sentimentale perché dopo 16 anni di tira e molla ha lasciato la sua fidanzata Charlotte, ricca socialite con cui conviveva (quindi anche senza casa).
Dall’agenzia interinale viene inviata una nuova segretaria Robin Venetia Ellacott che si rivela un prezioso aiuto, non solo per le pratiche dell’ufficio, è davvero interessata all’attività di detective e Strike decide di assumerla.
Il rapporto tra i due e quello che provano reciprocamente è meno esplicito nella serie, rispetto ai libri dove leggiamo le riflessioni dei protagonisti, ma va benissimo così.
Nonostante questa dinamica sia importante, così come i traumi del passato che fanno capolino nel corso delle indagini, queste ultime restano il fulcro centrale della trama.
La serie uscita a partire dal 2017 conta attualmente di 6 stagioni (come dicevo all’inizio i primi due episodi dell’ultima sono stati trasmessi il 16 e il 17 dicembre, gli altri il 23-24 giusto per rinnovare la tradizione di guardare le detective stories sotto Natale) per un totale di 19 episodi, da un’ora circa ciascuno.
In Italia la serie in origine è stata distribuita dal 2019 su Premium Crime e Sky/Now, ma per il momento solo la quinta è disponibile, mentre sulla sesta non ci sono ancora notizie in merito (vi terrò aggiornati)
Sarebbe anche auspicabile che tutte le stagioni siano visibili, vediamo se qualcuno ci pensa così da avere nuovi spettatori e non un prodotto monco.
Come sapete amo molto le serie TV inglesi e questa non fa eccezione, non sono ovviamente l’unica a pensarlo.
Melissa Manacho su Common Sense Media scrive “La serie poliziesca intelligente e dura presenta personaggi ben delineati e riconoscibili e casi spinosi che portano a colpi di scena interessanti. Cormoran Strike è intelligente, cupo, ma gentile, e la sua vita tumultuosa e le relazioni precarie con i membri della famiglia servono come base per le narrazioni personali che si intrecciano nel processo investigativo. In definitiva, CB Strike è stereotipato e affronta le indagini usando l'intelligenza vecchio stile. Ma sebbene non sia il più ricco di azione, offre un coinvolgente adattamento delle storie della Rowling che gli appassionati di buoni racconti gialli apprezzeranno.”
A proposito di buoni romanzi, Johanna Schneller su Toronto Star paragona il nostro detective stropiccato Strike a un “Hercule Poirot per il nuovo millennio, se Poirot vivesse sopra un bar squallido e sfoggiasse la barba invece dei baffi.”
E ancora Mia Midgley su Times (UK) “Strike riesce a essere moderno ma antiquato, sconcertante ma accogliente, assurdo ma plausibile. Se lo chiedete a me, abbiamo trovato il nostro prossimo grande detective televisivo.”
Per Tom Burke e Holliday Grainger che interpretano i due protagonisti, hanno dichiarato che tornare alla dopo aver girato altri progetti è simile a quella piacevole familiarità di tirare fuori l'astuccio per andare a scuola dopo le vacanze estive. E se in passato per l’attore era necessario sottolineare parole nel copione per modellare meglio la sua cadenza londinese mista a quella della Cornovaglia, ora gli riesce quasi automatico.
Sicuramente l’alchimia tra i due attori permette di rendere al meglio le dinamiche raccontate nei romanzi.
Ho visto prima le stagioni e successivamente ho letto i libri, ci sono ovviamente delle differenze, anche nell’esplicitare – come dicevo prima – i sentimenti reciproci tra i due protagonisti e l’idea di lasciar trapelare poco la questione nella serie, mi sembra vincente (tanto da sentirmi paradossalmente un po’ irritata durante la lettura!)
Per quanto riguarda i romanzi siamo già a quota 8, includendo quello nuovo che dovrebbe uscire indicativamente nei primi 6 mesi del 2025.
L’autrice ha già comunicato il titolo: The Hallmarked Man.
La saga dovrebbe concludersi con il 10 romanzo, come ha spesso dichiarato la Rowling.
Vi elenco i titoli, sperando di non inciampare con l’inglese.
Il primo è uscito nel 2013 The Cuckoo's Calling (Il richiamo del cuculo), l’anno successivo
The Silkworm (Il baco da seta), nel 2015 Career of Evil (La via del male), nel 2018 Lethal White (Bianco letale), poi due anni dopo 2020 Troubled Blood (Sangue inquieto), nel 2022 The Ink Black Heart (Un cuore nero inchiostro) e lo scorso anno 2023 The Running Grave (Sepolcro in agguato).
Il primo romanzo pubblicato nell’aprile 2013 vendette 1500 copie…del resto era un romanzo d’esordio di un autore sconosciuto, Robert Galbraith.
La fuga di notizie sulla sua vera identità cambio le sorti del libro (le vendite aumentarono significatamene). La cosa avvenne nel più banale dei modi: un socio dello suo studio legale della Rowling lo raccontò alla migliore amica della moglie che – con ogni probabilità non seppe mantenere il segreto. Lei si dichiarò delusa.
Possiamo solo ipotizzare sulle sorti dei romanzi di Galbraith, avrebbe proseguito nonostante la tiepida accoglienza e ci sarebbe stata comunque la serie (visto che è prodotta dalla Bronte Film and Television, nata proprio per sviluppare i progetti della Rowling)?
Vista la qualità di libri forse i romanzi si sarebbe fatti strada in ogni caso, varcando i confini di lingua inglese e diventando un piccolo fenomeno, con supposizioni ed ipotesi sulla vera identità dell’autore come è avvenuto per Elena Ferrante.
Come sempre potrei parlare all’infinito dei piccoli dettagli, delle differenze, della mia voglia di tornare a Londra sulle tracce dei luoghi di Strike (c’è un sito di fan che hanno creato degli itinerari), ma mi piace anche lasciare che facciate le vostre considerazioni.
Tornando al tema Mostri, vi lascio l’ultima riflessione che ho trovato nel libro. Riguarda Wagner e un commento fatto dall’autore di un documentario. “Immaginate uno splendido arazzo di seta di infiniti colori e dettagli, che si macchia in modo indelebile. Non smette di essere un bellissimo arazzo di straordinaria manifattura: i colori sono stupendi, il tessuto è setoso, ma la macchia c’è. Per qualcuno la macchia ha rovinato l’opera intera, per altri va accettata e basta.”
Tutto poi sta all’attaccamento che si ha per quell’arazzo, aggiungo io.
E con questo vi saluto, ultima puntata per il 2024, il podcast torna l’8 gennaio!
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