top of page
Immagine del redattoreLaura Invernizzi

Una serie TV per tutti

Ad inizio 2021 sono stata ospite de La Compaternita, un podcast dedicato ai papà, o meglio declinato su di loro che trattava vari argomenti.


Non è stato semplicissimo trovare serie TV a tema che non fossero semplici elenchi o citazioni di cose sentite, ho quindi diversificato i titoli: alcuni per la visione in solitaria, altri per comprendere meglio le dinamiche adolescenziali (quindi da vedere coi figli oppure per prendere spunto su alcune tematiche), una per chi ama i podcast, un sito che evidenza quelle più adatte ad un certo pubblico (Orientaserie, ne ho parlato nella puntata 35)

Infine una poco conosciuta che vede protagonista una bambina di 9 anni: Home Before Dark di cui ho recuperato la seconda stagione questa estate grazie all’abbonamento mensile a Apple TV+.


Ci sono diversi motivi sul perché abbia scelto di parlarvi di questa serie, non da ultimo ovviamente la recente visione, ma Home Before Dark è una serie “per tutta la famiglia” (dagli 11 anni certifica Apple) e vista la mia passione per i crime, non ci sono molti titoli del genere all’interno di questo podcast adatti a tutti, in più è tratta da una storia vera che vale la pena di raccontare (anche per gli sviluppi successivi).

Partiamo dalla sinossi: Hilde Lisko si trasferisce con la famiglia da Brooklyn nella cittadina originaria del padre Matthew (giornalista) e qui la morte di una persona (apparentemente un incidente) fa tornare alla mente una ferita ancora aperta nella comunità: il rapimento di un bambino avvenuto anni prima, il miglior amico di Matthew. Hilde decide di indagare e tiene aggiornati gli abitanti stampando una sorta di giornale.

Non è tutto rose e fiori, la caparbietà della protagonista di scoprire la verità si scontra in primis con i genitori, per non parlare delle forze dell’ordine e di alcuni cittadini…

Quando parlo di una serie - ve ne sarete accorti - non sempre segnalo i nomi degli interpreti, ma una menzione particolare deve essere fatta a Brooklynn Prince che veste i panni di Hilde, è davvero portentosa!

Le showrunner della serie Dana Fox e Dara Resnik, in un’intervista ad Hollywood Reporter del 2020 hanno dichiarato che nonostante abbiano lavorato anche in passato con talenti, lei lascia davvero senza fiato e non solo per il fatto che si tratti di una bambina.

Brooklynn è così professionale, impara tutte le sue battute e riesce davvero a entrare nel personaggio pensando intensamente a chi sia Hilde. Ma la cosa più potente è il fatto che Brooklynn sia un essere umano così profondamente sensibile, che quando finalmente entra nel ruolo e dice le battute non la stai guardando recitare un sentimento, ma la stai guardando provare quella sensazione. Ed è straordinario.

Sempre qui hanno parlato della seconda stagione:

Sapevamo di volere un finale incredibilmente soddisfacente per il mistero di cui stavamo parlando nella prima stagione. Ma – ha spiegato Dana Fox – il suo lato da spettatrice vuole sempre che la storia abbia un seguito e si sviluppi anche in una o più stagioni successive, che a livello autoriale è un po’ come assicurarsi un seguito, ma non era per questione di opportunismo ma proprio per la voglia di approfondire un discorso lasciato sospeso, ma allo stesso tempo avere a che fare con qualcosa di interessante e nuovo.

Per quanto la seconda stagione non segua direttamente quanto accaduto alla vera Hilde, è indubbiamente una fonte di ispirazione non solo per la scrittura, ma anche per il suo coraggio e l’implacabile ricerca della verità.

Ma chi è la vera Hilde Lisko?

Si chiama Hilde Kate Lysiak, nata il 2 novembre 2006 a Brooklyn, poi trasferitasi a Selinsgrove, Pennsylvania.

Ispirata sicuramente dalla professione del padre reporter del New York Daily News, fonda il suo giornale Orange Street News nel 2014 e la prima notizia è la nascita della sorellina.

Nei primi tempi tratta di argomenti familiari, poi si interessa di atti di vandalismo e addirittura di un omicidio nel 2016, la prima a darne notizia e successivamente seguendone gli sviluppi anche con video-interviste.

Questa intraprendenza non le ha risparmiato critiche anche feroci (giudicando inappropriato il fatto che una ragazzina invece di interessarsi alle bambole, giochi a fare la giornalista), ovviamente la sua risposta non è fatta attendere.

So che questo mette a disagio alcuni di voi, e so che alcuni di voi vogliono solo che mi sieda e stia zitto perché ho 9 anni. Ma se volete che smetta di coprire le notizie, allora alzatevi dal computer e fate qualcosa riguardo alle news. Ecco, vi sembra abbastanza carino?"

Il giornale cresce, arrivando alla sottoscrizione di abbonamenti cartacei, migliaia di visualizzazioni sul sito e network televisivi che citava questa giornalista in erba.

Hilde e la sorella maggiore hanno vinto nel 2016 il Tribeca Disruptive Innovations Award (premio che celebra l'innovazione dirompente sia in settori tradizionali e non, che spaziano dalla tecnologia, alla politica, spiritualità, religione, economia, sport, moda e filantropia).

Hilde è tuttora il membro più giovane della Society of Professional Journalists, ma in mezzo a tutto questo (compreso un accordo per la pubblicazioni di libri per ragazzi ispirati alle sue storie e le serie TV) c’è il rovescio della medaglia.

Nel 2019 nuovo trasloco a Patagonia in Arizona, una scelta dei genitori di vivere lontano dai riflettori in una piccola comunità, che non sembra condivisa da Hilde, ma che le permette di ampliare le sue storie dal locale alle inchieste nazionali.

C’è un editoriale sul suo Orange Street News che spiega tutto.

"Intendo sfruttare al meglio il trasloco e usarlo come un'opportunità di crescita. Voglio provare a fare cose nuove con i miei articoli e ci penso da quasi un anno, quindi quale momento migliore se non adesso, quando mi trovo in un posto nuovo? Il giornalismo e la ricerca della verità sono la mia passione. Non vedo l’ora di dare ai miei lettori gli articoli di qualità che meritano."


Nel luglio 2020 una nuova interruzione – per avere “una normale esperienza di scuola superiore”, come voluto dai genitori - e a seguire la scrittura di un libro autobiografico: Hilde on the Record: Memoir of a Kid Crime Reporter in cui parla apertamente dei problemi avuti (enuresi notturna, depressione e disturbi alimentari) e dell’errata percezione che le persone avevano di lei.

"La gente mi dipingeva come una ragazza davvero conflittuale e io non ero così: ero una ragazzina timida", ha detto Lysiak. “In realtà ho fondato il mio giornale anche per poter parlare con la gente e uscire dal mio guscio. Quando le persone hanno iniziato a direi cose su di me che non erano vere, ho sentito che dovevo recitare una parte”.

"Ho avuto difficoltà a lasciare andare il giornale e anche a invecchiare perché da quando avevo nove anni ho avuto persone intorno che mi dicevano che ero così speciale per questa cosa particolare", ha sottolineato alla MSNBC. "È spaventoso quando tutta la tua identità è legata all'essere una giovane giornalista: ecco perché sei speciale, ecco perché sei intelligente, ecco perché piaci alla gente perché sei una bambina e sei una giornalista."


Quando ho scelto di parlarvi di Home Before Dark, non ero a conoscenza di questi risvolti e nemmeno della riflessione sul giornalismo di Hilde Lysiak pubblicata ad aprile 2022 su School Library Journal in cui risponde alla domanda: Con così tante fonti diverse, come facciamo a sapere cosa è vero?

"La mia controargomentazione è che un giornalista, come qualsiasi altra persona, è buono quanto la sua reputazione. E proprio come non mangeremmo una ciambella ricoperta di formiche spetta a ciascuno di noi assicurarsi che ciò che mettiamo nel nostro corpo o nella nostra mente, sia pulito. Ecco perché sto molto attenta a quali fonti di notizie inserisco nel mio feed.

Dovresti esserlo anche tu. E le persone sono intelligenti, la maggior parte ha un ottimo rilevatore di cavolate" (ma in realtà dice di peggio).

Mi auguro sia così per tutti e non ci si accontenti di un titolo volutamente provocatorio o di un’informazione di parte o semplicemente non verificata.


Tornando a Home Before Dark, le due stagioni – 20 episodi – sono disponibili su Apple Tv+

Tra le recensioni lette sempre sul valido Rotten Tomatoes ce n’è proprio una che sottolinea quanto detto all’inizio – serie TV adatta a tutti.

"Questo è uno show per famiglie che fa riflettere ogni membro della famiglia sul proprio posto nel mondo e su cosa può fare al riguardo." (Peter Martin, ScreenAnarchy).

16 visualizzazioni0 commenti

Post recenti

Mostra tutti

Comments


bottom of page